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lunedì 20 dicembre 2010

L'amico immaginario viene dagli USA.


Storie di un Toque nuovo e di ricette notturne
Capita che una sera tu abbia nostalgia di quelle colazioni all’ombra di bandiere straniere.
Capita che tu sia spalmato sul divano a vedere un vecchio film in bianco e nero.
Capita che una persona che ti ama veramente ti regali un Toque nuovo di zecca.
Big IdeaToque!
Bianco, intonso, leggero e dall’aria così professionale da mettere quasi timore, che troneggia appoggiato ad una lampada vintage dalla forma sferica. Si accende la lampadina e capita anche che, mischiando tutte queste componenti, si dia il via ad una sezione di cucina notturna.
Ricetta? Ladies and Gentlemen, welcome to Pancakes!
Indosso il mio Toque, un salto in frigo e uno in dispensa.
Prendete carta e penna e preparatevi a riempirvi di soffici, dolci e meravigliose frittelle americane.
Vi servono:
200 gr di farina
2 cucchiaini da tè di lievito in polvere
1/2 cucchiaino di sale
1 cucchiaio di zucchero
2 uova
250 ml di latte
3 cucchiai di olio di semi (o di oliva ma rimangono più appensantiti)

Una delle regole d’oro che ho imparato in cucina è quella di setacciare sempre la farina.
Darle leggerezza e “aria” è utile non solo per un’ottima resa ma anche per evitare fastidiosi e antiestetici grumi. Unite lievito, sale e zucchero. Mescolate e lasciate da parte. Fine primo round, segnato dal mio Ipod che inizia a suonare George Gershwin, con Rhapsody in Blue.
Continuiamo, in un secondo recipiente battete i bianchi con un pizzico di sale finché diventeranno decisamente consistenti. Terzo recipiente, battere leggermente i tuorli, incorporate latte e olio.
Sulle note di Summertime ho unito gli ingredienti liquidi ai solidi e mescolato fino a rendere il composto omogeneo, infine i bianchi d'uovo montati.
Fine secondo round. Consiglio spassionato: mettere la pastella a riposare un quarto d’ora in frigo. Lo consiglio anche per le crepes: per qualche motivo a me sconosciuto, di temperature, la resa sarà migliore. Ecco il momento cottura.
Ungiamo e mettiamo a scaldare una padella, diametro medio e fuoco moderato. La temperatura è il vero segreto per la riuscita dei vostri succulenti amici americani. Mettete non più di 3 cucchiai del composto per pancake, il diametro di ciascuno non dovrà superare i 10 cm. Non vi chiedo di essere “ingegneri edili” nel prepararli, ma vi consiglio di non farli troppo grandi: rischierete di otterrete una lievitazione inesistente e una cottura troppo asciutta. Il Pancakes deve essere soffice, piccolo e soprattutto impilabile! Piramidi dolci, grattacieli di pasta ricoperta di ogni leccornia, piani soppalcati di dolcezza. Questo è il vero risultato che renderà il vostro spuntino davvero fuori dal comune! Cuocete finchè la parte superiore non sarà “asciugata”, fate lo stesso anche per l’altro lato.
Pancakes in the middle of the night.
Sulle note di “An American in Paris” ho quasi ultimato la mia ricetta e la colazione di domani. Non ho sciroppo d’acero, come vorrebbe la tradizione… Ma il Pancakes è una di quelle ricette che io ho rinominato “da armadio”: possono infatti essere vestite, acconciate e arricchite secondo i gusti, gli ingredienti a disposizione e la fantasia del divoratore-goloso che le prepara.
Si conservano in frigo per diversi giorni, quindi (se vi concederete lo sfizio di prepararne una modesta quantità) potrete stupirvi della vostra tavola della colazione o dello spuntino,  ripetutamente!
Io ho optato per frutta fresca, miele e marmellata. Ne ho distribuiti e regalati, per allietare le mattine delle persone che amo: mi piace pensare che siano stati “vestiti e agghindati” in tanti modi differenti da altri sarti-mangiatori capaci e fantasiosi.
Una piccola chicca, Siccome mi piace sempre pensare ai bimbi e alla loro voglia di mangiare con divertimento e un tocco di novità, preparate alcuni dedicati a loro.
SmileMorning!
Magari come quello che ho inciso e creato io!
Un modo divertente per mangiucchiare una “faccia da focaccia” e rallegrare la merenda dei vostri cuccioli del cuore: potrete decorarla insieme a loro con panna, caramelle colorate e cioccolato! Inventate forme e personaggi di ogni genere, provenienza e storia.
Con il mio Toque in testa, e un pezzo di  Pancakes in bocca in piena notte, non posso che fissare e sorridere a quella “facciadafocaccia” e pensare ad un richiamo cinematografico… Una palla da Volley, soprannominata Wilson, amico muto ma fedele su una isola deserta: in questo io e Tom Hanks non siamo poi così lontani. Dovrei propormi come protagonista del dolce sequel di “Cast Away".

Cimentatevi e vestite le vostre “faccedafocaccia mede in USA”
Se non verranno al primo colpo bhè…
“Never give up, friends!” 

Questione di pratica e Buon appetito!
Cheffa Carlotta

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